Gallery Anthropological

Napoli

1976, Quartiere Sanità

Le foto che qui appaiono di seguito sono state fatte a Napoli nel 1976, tutte nel quartiere Sanità, al tempo del primo sindaco comunista: Maurizio Valenzi. Insieme a me c’era Ludovica Ripa di Meana che faceva le interviste.

Quel quartiere ha funzionato come una sacca antropologica che non ha seguito completamente i cambiamenti del resto della citta, ci viveva, e forse ci vive ancora, uno straordinario campionario umano, quasi sempre fuori dalle regole della società, come si intendono a norma di codice penale e civile, ma con altre regole complesse, spesso brutali e crudeli ma a volte straordinarie.

Quindi nelle didascalie non ho specificato la “professione” di uomini e donne  ad eccezione di Mimì detto “ U guardone” perché il guardone lui faceva per gran parte della giornata  e ne andava fiero, tanto da presentarsi senza pudore col suo nome e la sua specializzazione. Pensate che allenava nel “ tempo libero” una squadretta di calcio, di ragazzini tra i 10 e i 13 anni e quella squadra si chiamava: “ La squadra del Guardone”. Io e Ludovica non abbiamo mai voluto pubblicare questo materiale su riviste o giornali: penso che senza dircelo mai chiaramente, abbiamo voluto rispettare la loro “privacy”.

Londra

Questa serie di fotografie dedicate a Londra include alcune delle prime foto di Enzo Ragazzini, realizzate quando ancora non sapeva che la fotografia sarebbe stata la scelta della sua vita.

Nel 1955 era lì a Londra, dopo aver abbandonato la facoltà di Architettura, ancora con le idee confuse, e lavorava come ragazzo alla pari per una coppia di inglesi, i signori Fuchs, svolgendo diverse mansioni (prevalentemente di imbiancatura) nella loro casa di Hampstead Heat.

In seguito, nel 1965, per una serie di eventi molto legati al caso, pur avendo già realizzato in Italia alcuni lavori importanti, fra cui la Triennale di Milano del 1963 e la sua prima personale di arte Optical e grafica alla Libreria Einaudi nel 1965, decide di ritornare a vivere a Londra, dove resterà per i successivi 10 anni, fino al 1975.

Le foto di questo periodo documentano il ben noto periodo della “Swinging London”, della vita mondana dell’upper class inglese, e di una elite molto variegata, per classe ed età si passa da Eaton a Cambridge, da Wembley alla regata di Henley, dai ristoranti londinesi di moda fino al Pop Festival all’Isola di Wight.

Nello stesso tempo, in controtendenza con la maggiorparte dei fotografi dell’epoca, Ragazzini, fedele al modello del Neorealismo nel quale era cresciuto (aveva frequentato Cesare Zavattini fin dall’età di 15 anni in quanto compagno di scuola e amico fraterno del figlio Marco), continua a fotografare le periferie, le New Towns, l’architettura popolare, le centrali termoelettriche, i cimiteri, i depositi degli scarti industriali e i luoghi più poveri e ignorati di quella grande città.

Quella che segue è una piccola selezione del materiale fotografico prodotto in quegli anni.

Roma

La maggior parte delle fotografie di questo progetto mostrano gente che aspetta, gente ad una fermata di autobus, o gente seduta in metro che aspetta di arrivare a destinazione. Le prime foto che rappresentano questa realtà sono state fatte a Roma nel 1972, per un progetto sul traffico commissionato dal Comune ma mai pubblicato probabilmente per i contenuti “drammatici” delle fotografie.Il progetto è stato ripreso nel 2008 e ora prende in esame anche alcuni luoghi che nel 72 non esistevano o non apparivano “significanti”: parliamo dei grandi centri commerciali, dei parcheggi, delle stazioni della metro, degli Outlet, insomma dei “non luoghi”, così definiti dall’antropologo francese Marc Auge nel suo libro del 1992. I “non luoghi” sono spazi dove tanti individui agiscono e si muovono senza entrare in relazione tra di loro, in contrapposizione con i luoghi antropologici identitari, relazionali e storici.Già a partire dal 1969 Enzo Ragazzini lavora su questo tema, fotografando le periferie, i grandi centri commerciali (che allora non esistevano in Italia), l’architettura popolare (nel caso specifico quella di Roehampton), le discariche o quelle zone dove si raccolgono gli scarti industriali, spesso contigue ai grandi cimiteri inglesi all’aperto, e non ultimo l’arredo urbano, che riappare a colori in questa serie di fotografie di Ragazzini.  “Aspettando Godot” è un progetto che ancora oggi continua.   

Fotoreporter

Enzo R. Dopo una lunga attivita’ prevalentemente in camera oscura dedicata all’arte ottica (op art) e alla sperimentazione  grafica e astratta, inizia nel 1969 l’attivita’ di fotoreporter visitando vari paesi del terzo mondo.

Durante questi viaggi si rende conto che gran parte della popolazione dei paesi della fascia tropicale, vive e lavora senza l’ausilio del motore.  Enzo R. Propone  a riccardo felicioli, allora a capo dell’ufficio comunicazione dell’Iveco- Fiat, di fare un lungo reportagesu alcuni di quei paesi per poi farne un libro prodotto dall’Iveco stesso (idea oggi improponibile).

Felicioli, personaggio straordinario, che viene dal vivaio olivetti, accetta la sfida e decide  che l’Iveco sponsorizzerà “ tropici prima del motore ” –un libro forse unico, sull’archeologia del trasporto.

Iveco vende i diritti del libro a Touring club italiano che ne stampera’  una prima edizione nel 1980 e una seconda, ampliata e in una diversa veste grafica, nel 2000. La pubblicazione del libro da parte dell’Iveco è a costo zero

Isola di Wight

Enzo Ragazzini durante il suo soggiorno a Londra ( 1965.1975) ha fotografato alcuni festival di musica pop, ma il più importante è certamente quello del 1970 che si è tenuto nell’Isola di Wight, è anche l’ultimo di tre consecutivi pop festival; il primo è del 1968. La serie ricomincera’ solo nel 2002 Ragazzini ha deciso di registrare la cronaca della gigantesca riunione ( si valuta che c’erano circa 600.000 persone) ignorando completamente i gruppi e gli autori protagonisti che  pure erano in quell’epoca tra i più’ famosi al mondo: Jimi Hendrix- The Doors- I Lighthouse—The Who- Miles Davis- Joan Baez- Joni Mitchell ecc. ecc. Questa scelta che ora sembra incomprensibile all’epoca era dovuta ad una polemica di Enzo.R. verso i media che si occupavano in maniera ossessiva dei personaggi alla moda, ignorando il fenomeno antropologico, che aveva  la capacità di raccogliere nello stesso evento, una gigantesca folla composta però da  classi sociali totalmente diverse.